DUE TAGLI DUE TRACCE
ombra su
fondo blu assenza di ombra su fondo blu
anno
2021
2021
tecnica
Marmo e nastro fonico /
velluto blu e pigmento
Assenza di ombra su fondo blu, ombra su fondo blu (2020), due monocromi all’interno di due cornici in stile si differenziano solo per la presenza di una leggera ombra in uno dei due. Il blu ricorda il famoso blu Klein. E’ stato ottenuto con la stesura di pigmento direttamente su velluto: la delicatezza del materiale si percepisce. L’ombra evoca una presenza e la sua stessa assenza. Viene presentata poi una pietra grezza – un pezzo di marmo – attraversata da due tagli precisi fatti a macchina dall’uomo. Passa al loro interno un nastro fonico, che attraversa il blocco come un serpente: è la registrazione della lama che attraversa il marmo e funziona nella nostra mente come allusione al rumore di qualcosa di visibile. ( Antonio Grulli)
Sul concetto dell’assenza si fondano anche i due lavori presenti ai piedi dell’altare di San Francesco. La statua, la sola conservatasi tra le immagini titolari dei vari altari, ci è giunta acefala e senza il braccio sinistro. Da queste mancanze è partito Quida per generare il dittico Assenza di ombra su fondo blu, ombra su fondo blue. Due tagli, due tracce. Con i loro tautologici titoli, le due opere si pongono concettualmente come la diretta continuazione delle vicende della statua. La prima ragiona sulla caduta del braccio e sul rumore che essa ha prodotto. L’artista ha parafrasato l’accadimento con il taglio netto di un blocco di marmo, materiale scultoreo per eccellenza, e con la registrazione in una traccia audio (poi tagliata e resa inascoltabile, così come lo è oggi il frastuono della caduta) del rumore prodotto dalla lama in azione sul marmo. Nell’altra opera, invece, l’artista, ragionando sulla mancanza della testa, approda ad una riflessione più ampia, sull’essere effimero dell’ombra, tra presenza e assenza. Due tele di velluto blu preparate per Carmelo Bene da Caiulo, storico fornitore a Lecce di materiali per l’arte, e recuperate dall’artista, oggetti che conservano la memoria della loro vita precedente. (Carmelo Cipriani)


