ALTARS

Altari alchemici per una nuova sacralità dello spazio
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01 The challenge

In chiesa si entra per osservare, amare e, quando si è fortunati, avere fede in ciò che è posto sopra gli altari. Le opere di Luigi Presicce e Raffaele Quida sono accomunate da un processo di “sollevamento” in cui l’umano in tutte le sue contraddizioni, l’eterno e il simbolico riescono a incrociarsi e dare vita a un nuovo senso. Nel loro modo di essere artisti vi è una matrice alchemica, intesa come processo di sublimazione spinto dal desiderio di prendere una materia bassa e portarla verso l’alto, verso qualcosa di più puro e spiritualmente elevato.(Antonio Grulli)
Elemento cardine dell’architettura religiosa, l’altare, che sia un semplice blocco lapideo o una complessa macchina liturgica, è da sempre fulcro di devozione condivisa. Come gli altari anche le opere d’arte sono catalizzatori di spiritualità, centro di attrazione e, a volte, di vero e proprio culto laico. “L’arte costringe il mondo a guardarla, risarcendo così la frustrazione dell’artista dal non essere egli direttamente la meraviglia del mondo stesso” ha sentenziato Achille Bonito Oliva. Da questo parallelismo opera-altare nasce la bipersonale di Luigi Presiccee Raffale Quida, allestita nell’ex chiesa di San Francesco della Scarpa a Lecce. Un luogo non casuale, che da due decenni ha abdicato alla sua funzione prettamente religiosa per svolgerne una nuova, espositiva, non più cultuale ma culturale. (Carmelo Cipriani)

02 The Gallery

05The Book