01 The challenge
Quida guarda all’insondabile, a dare forma sensibile alle ambigue e talvolta ignote dinamiche spazio-temporali. Il suo lavoro non vuole rappresentare il ricordo in sé ma il processo, in altre parole punta all’origine, a comprendere i meccanismi profondi che regolano l’esistenza, collettiva prima che individuale. Sue abituali coordinate sono da un lato la natura dell’uomo e dei suoi rapporti con l’ambiente, dall’altro la memoria degli individui e dei materiali, coordinate distinte ma complementari, l’una spaziale, l’altra temporale, l’una sincronica, l’altra diacronica.
Egli si esprime in opere raffinate, in un equilibrio perfetto tra rigore e caos, tempo umano e naturale, dinamiche speculative e flessioni spazio-temporali. Simili a trasmutazioni alchemiche, le opere in mostra, pur nella profonda diversità concettuale e costitutiva, rinviano ad un piano unificante del lavoro dell’artista, ad una trama di significati aperti a un continuo flusso d’idee. Indipendentemente dalla natura con cui si manifestano, pittorica, scultorea o installativa, le sue creazioni sono le proiezioni di una vita condivisa, tracce sensibili di un passaggio continuo e partecipato, regolato dal tempo e dallo spazio che l’uomo, spesso invano, tenta di comprendere e manipolare” ( Carmelo Cipriani)

03 The Book
- Materia, spazio e tempo nell'indagine di Raffaele Quida
- Percezione e bellezza
- Opere